Italiani a Valencia
“Sono le 5:40. Si parte, accompagnati da tanto freddo ed entusiasmo. Saliamo sul pullman in direzione Bologna e, assieme al sonno e al buio che fanno da sfondo ai nostri pensieri, dubbi e perplessità, respiriamo un clima particolare, quasi di tensione. Nel frattempo il sole sorge, e con lui le emozioni positive prevalgono su quelle negative. Iniziamo a distinguere quelle che prima erano solo sagome. Si vedono i primi palazzi e le case, le sorpassiamo velocemente. Il sole sorge e si iniziano a vedere più macchine; sarebbe bello conoscere le mete di tutti gli altri viaggiatori. Le luci dell’uscita del casello tra la nebbia mattutina ci avvisano che siamo sempre più vicino all’aeroporto. Siamo arrivati: Bologna carpisa.”

La città…
Valencia ci ha immediatamente sorpreso: è un esempio perfetto di coesistenza tra un ricco passato e un affascinante futuro.
Abbiamo trascorso qualche pomeriggio nel centro della città. Da citare sicuramente la Cattedrale, allo stesso tempo gotica e romana, in cui si ritiene sia custodito il Santo Graal e gli innumerevoli palazzi decorati con un meraviglioso mix di stili, che possono essere chiaramente riconosciuti in giro per la città.
Valencia è famosa soprattutto per la Città delle Arti e delle Scienze: un complesso di edifici incredibile che ospita il Museo della scienza, l’Hemisfèric (un cinema/planetario), l’Umbracle (un giardino alberato contenente una grande varietà di piante di specie diverse), el Palau de les Arts Reina Sofía (il teatro più grande di Valencia) e l’Ágora (una piazza coperta). Andando oltre c’è il Parco Oceanogràfic, l’acquario più grande d’Europa diviso in zone che riproducono gli ambienti marini più disparati presenti sulla Terra.
Successivamente ci hanno portato a visitare il parlamento di Valencia e abbiamo avuto modo di imparare qualche informazione sul sistema politico spagnolo che è una monarchia costituzionale.

I nostri ricordi…
Del viaggio affrontato ci sono rimaste impresse la gita in barca lungo la costa e la spiaggia di Valencia grazie soprattutto alla temperatura che ci ha permesso di goderci appieno questa esperienza, tanto che alcuni ragazzi hanno anche fatto il bagno.
Le famiglie che ci ospitavano risiedevano a Manises, una cittadina satellite di Valencia che vanta il primato di aver vissuto 700 anni basandosi sulla produzione ininterrotta di ceramica. L’esperienza in sé del viaggio, l’insieme dei sentimenti positivi che si sono fatti strada tra la città, i nostri cuori e gli occhi pieni di gioia per l’ammirazione di questo Paese e nell’accogliere quasi inconsciamente l’amicizia formatasi tra gli arrivati e gli ospitanti, sono state il motivo per cui il tornare a casa non è stato del tutto apprezzato dagli “avventurieri italiani”.
Curiosità…
I cibi tipici da provare assolutamente sono: la paella valenciana e l’orchata, una bevanda ricavata dall’estratto di un piccolo tubercolo la chufa.
Il livello di inglese parlato dai ragazzi valenciani non supera di certo quello degli italiani, tanto che girando per la scuola si ricevono complimenti da chiunque per il proprio accento.
L’Italia è vista dagli abitanti dei Paesi esteri come una fucina di uomini conquistatori in tutti i campi. É stato facile accorgersi che noi, “The Italian Team”, eravamo sempre al centro dell’attenzione di tutti, anzi, di tutte le ragazze…
La Spagna, o meglio, Valencia può vantare di avere molti abitanti, grandi centri commerciali, un’ampia varietà di stili architettonici e ospitare importanti eventi sportivi, ma fino a quando un italiano non assaporerà una vera pizza, si pentirà di essersi allontanato troppo da casa…
Sacchetti Matteo, Fabris Anna, Strocchi Mattia, Rubboli Luca 4^A Elettronica