SIAMO NOMADI E NON LO SAPPIAMO

“A mio padre che non vuole andar sulla Luna

perché sulla Luna

non ci sono fiori né pesci né uccelli.

A Teodoro Freeman che morì ucciso da un’oca

mentre volava per andar sulla Luna.

Ai miei amici astronauti che vogliono andar sulla Luna

perché il Sole potrebbe morire”.

E’ nell’esergo al libro che è racchiuso il significato di quest’opera: è giusto andare sulla Luna? E se andandoci perdessimo tutto il resto?

Romanzo autobiografico sulle imprese che avvicinano l’uomo allo sbarco sulla Luna, Se il Sole muore è un’opera di Oriana Fallaci. Strutturato come fosse un diario nel quale la scrittrice sostiene un immaginario dialogo col padre, il libro è scritto così bene da dare l’idea che Oriana sia lì accanto a te a raccontare il suo viaggio e facendoti immergere completamente nell’esperienza vissuta. Resoconto ricco di poesia e concretezza, Se il Sole muore affronta l’avventura dei primi astronauti statunitensi, pionieri di un luogo che si credeva irraggiungibile, facendoli scendere dai piedistalli e rendendoli umani. Storia di una giornalista italiana che scrive per “L’Europeo”, il libro catapulta il lettore in un mondo alieno: l’America. Colmi di strane tecnologie e persone, gli States appaiono come un racconto fantascientifico anche oggi, cinquant’anni dopo… eppure sono tutti fatti realmente accaduti. Attraverso il viaggio di Oriana, si rimarrà incantati da come l’uomo degli anni ’60 immaginasse il futuro, migliore di come sia oggi, con la Luna come luogo di villeggiatura e drive-in su Marte. Donna giovane con ancora molti dubbi riguardo alla vita e al viaggio sulla Luna, Oriana attraverserà questo libro come fosse la prova del fuoco dalla quale uscirà vincitrice o sconfitta, sicuramente cambiata.

Veniamo dunque al vero fulcro del libro: i dialoghi. Inseriti qua e là, è attraverso i dialoghi che Oriana fa affezionare il lettore agli astronauti che oggi ci sono e domani saranno uccisi da un’oca. Strutturati nella maniera più naturale possibile, sono semplici e concisi, facendo sembrare il tutto sempre più reale, tanto da sembrare di essere a Cape Kennedy, ai piedi di un razzo che sta per sparire in cielo. E’ proprio durante questi dialoghi che Oriana inserisce sporadici flashback innescati da sensazioni ed emozioni suscitate dagli intervistati, rendendo tutto sempre più emozionante e significativo. Siamo durante la guerra fredda e la corsa alla Luna è simbolo di potere e supremazia militare. Ma non è per questo che il libro evoca nel lettore sensazioni e pensieri contrastanti. La Fallaci non si limita a descrivere le tecnologie e le manovre elaborate da modernissimi calcolatori elettronici, affronta la questione da un punto di vista etico e pratico: se il Sole muore, anche Leonardo, Michelangelo e Donatello muoiono con lui… Lanciare astronavi verso l’ignoto alla ricerca di un luogo dove poter continuare a vivere una volta che il Sole sarà morto, è eticamente corretto? Il costo in vite umane non può essere ignorato e qualora si riuscisse veramente ad avere la tecnologia necessaria per tali viaggi, chi ci dice che i bambini cresciuti in sistemi planetari diversi siano come ce li aspettiamo? E’ così che il libro lascia il lettore, pieno di risposte e altrettante domande su quello che un giorno sarà un problema reale.

Max Cavalieri, 5^Aen

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