Lectio magistralis: Storia dell’Ebraismo
Mercoledì 24 ottobre, presso l’Università di Ravenna, abbiamo assistito ad un’interessante lezione sull’Ebraismo, tenuta dal prof. Mauro Perani. L’Ebraismo è una religione antichissima, fondata da una popolazione seminomade divenuta stanziale nella terra di Canaan, zona già abitata (in Palestina). In questo luogo due popolazioni hanno cominciato a coesistere fondendo le loro culture e creando una religione comune. La creazione di questa religione ha preso fondamento dalle antiche tavolette di Ebla (2500 a.C.), evolvendo nel tempo, divenendo l’Ebraismo (1000 a.C.). Nel territorio palestinese il popolo ebraico ha subito il dominio di svariati imperi (Egizio, Fenicio, Romano) inglobandone la lingua e alcuni tratti fondamentali della cultura. Nel 700 a.C., sotto i babilonesi, è cominciato il fenomeno della diaspora ovvero la dispersione del popolo in Medio Oriente, in Oriente ed in Europa. Di conseguenza gli ebrei dovettero imparare diverse lingue per convivere (due per la loro religione oltre a quelle parlate nei territori in cui risiedevano) ed è grazie a queste conoscenze che gran parte degli ebrei ancora oggi ricopre ruoli importanti nella società.
Tratti fondamentali della religione: La religione ebraica ha assunto diverse caratteristiche nel corso del tempo, basandosi però su una morale costante, i 10 Comandamenti, e su un’unica divinità denominata Yahweh. Inoltre, gli ebrei basano il loro culto sull’idea che il loro Dio sia il più potente e che vinca la guerra per il suo popolo.
Durante la storia della religione ebraica si possono distinguere tre diversi tipi di culto:
- L’ebraismo del tempio: professato come culto di un Dio nato da una vergine e che porta alla salvezza eterna, venerato attraverso il sacrificio di animali e presso il tempio di Gerusalemme. A tal proposito il popolo ebraico decise di provare a liberare Gerusalemme dal dominio romano con la Prima guerra Giudaica (66-70 d.C.), subendo gravi perdite nell’esercito e la distruzione del tempio di Gerusalemme, data la furia dell’Imperatore, causando così la fine di questo tipo di culto.
- L’ebraismo del Messia: professato come il culto di un Messia, un leader politico-militare descritto come colui che cavalca un destriero e che libera dal dominio di Roma; non nato da una vergine e che non porta alla salvezza eterna dell’uomo.Questo tipo di professione fu la meno duratura, finendo con la Seconda guerra Giudaica (115-117 d.C.) che portò a gravissime perdite nell’esercito e ad un disprezzo generale contro il Messia, motivo per il quale il popolo ebraico condannò Gesù.
- L’ebraismo del papiro, anche detto Religione del rotolo: il popolo ebraico prende spunto dai farisei, cominciando a studiare le sacre scritture, giungendo ad un pensiero comune che consisteva nell’incarnazione di Dio nel rotolo in cui erano presenti i testi sacri, finendo per divinizzare il rotolo stesso. È l’ebraismo tutt’ora professato.
Tradizioni della religione:
- Shabbat: definito dalla religione come la festa del riposo, si festeggia ogni sabato (considerando che i giorni nella cultura ebraica cominciano al tramonto, la festa inizia il venerdì sera). Ritenuto il riposo dal lavoro, nel suo senso stretto e tradizionale non è permesso nemmeno spegnere la luce (altrimenti lo si infrange).
- Nei luoghi sacri il capo deve essere coperto dal kippah, per ribadire l’autorità divina che è al di sopra dell’uomo.
- Sangue: ritenuto impuro secondo la religione. Nel caso delle donne il periodo di mestruazioni viene considerato impuro perché non fertile. Per questo le donne non possono entrare in contatto con le altre persone e inoltre devono avere oggetti appositi per loro (sedia, poltrona…). Per lavarsi dall’impurità, secondo la religione ebraica, devono fare un bagno in una vasca situata nella sinagoga con almeno 60 litri di acqua piovana. Per tale motivo i rabbini non stringono mai la mano alle donne.
- Culto dei morti: considerati i corpi senza vita impuri, essi vengono lavati prima del funerale. Inoltre, a differenza del cristianesimo, la cultura ebraica permette la visita del familiare solo nel giorno della sua morte. Infine, viene considerato di proprietà del morto il terreno in cui viene posta la bara, non ammettendo quindi di dissotterrare il corpo (atto considerato eretico).
La lezione è stata senza dubbio molto interessante e coinvolgente, soprattutto perché ci ha permesso di entrare in contatto con una realtà di cui spesso si sente parlare ma che di fatto non si conosce veramente.
Antonelli D., Bertaccini M., Laghi F., Bissi I. – 4BEI