RECENSIONE LIBRO “IO E TE” NICCOLO’ AMMANITI
“Le cose, una volta pensate che bisogno c’è di dirle?” .
Questa frase è tratta dal romanzo di formazione del noto scrittore, Niccolò Ammaniti, “Io e te”.
Ammaniti è nato il 25 settembre 1996 a Roma e nel 2001 ha esordito con il romanzo “Io non ho paura”.
Il romanzo si apre con un’ anticipazione del narratore che ci mostra il protagonista dieci anni dopo l’evento narrato, in un bar, che rilegge un biglietto scritto dalla sorella anni prima.
La storia è ambientata nell’ anno 2000.
Lorenzo è un quattordicenne con un disturbo narcisistico, infatti ha sempre avuto problemi a relazionarsi con le persone che non conosce e la scelta dei genitori di mandarlo in una scuola pubblica romperà il suo equilibrio; infatti lui, abituato alle scuole private, si troverà di fronte ad una nuova realtà che lo porterà a sviluppare anche un indole violenta.
Molto presente nel racconto è la figura materna, iperprotettiva e preoccupata dal fatto che il figlio non abbia amici.
Il desiderio di Lorenzo di rendere la madre felice e fiera lo porterà a mentire, raccontandole di essere stato invitato dai compagni a trascorrere la settimana bianca in montagna tutti insieme.
Lorenzo decide di non raccontare alla madre la verità e di nascondersi per l’intera settimana nella cantina in cui aveva lasciato scorte di cibo, vestiti, dei libri e una televisione. Quello che però rovinerà i suoi piani è l’arrivo inaspettato della sorellastra Olivia, figlia di una relazione passata del padre con una donna di Milano.
Olivia è una ragazza bellissima, o almeno così la ricordava Lorenzo. Olivia, infatti si rivelerà essere una tossicodipendente che della sua bellezza ha conservato solo i capelli biondi ma, nonostante tutto, porterà Lorenzo ad un’ apertura interiore e a sviluppare un forte interesse per una persona fuori dalla sua cerchia.
Al termine della settimana Olivia lascerà Lorenzo con un biglietto in cui gli prometterà di disintossicarsi e che si rivedranno presto.
Nella parte finale si ritorna nel 2010, Lorenzo andrà a trovare la sorella ma non nel modo in cui si aspettava di farlo. Il finale, anche se inconsciamente aspettato dal lettore, lo lascia sorpreso.
Il racconto si svolge quasi interamente all’ interno della cantina poco illuminata del palazzo, che acquisterà un’altra atmosfera grazie all’ arrivo della ragazza che simboleggia la chiusura del protagonista nei confronti delle altre persone.
La storia viene narrata con un punto di vista interno. Il racconto è caratterizzato da una crescita interiore del protagonista tipica dei romanzi di formazione e la chiusura di Lorenzo viene espressa in modo palese, come se non fosse un problema.
Il linguaggio è semplice e il racconto è caratterizzato da dialoghi e poco da monologhi quindi il racconto risulta fluido.
Il racconto viene espresso in modo molto personale che porta il lettore completamente dentro alla storia e lo fa affezionare ai personaggi e di conseguenza anche al libro.
-Roberta Carbone classe 2^i